TAROCCHI

IL DIAVOLO

Nel mazzo dei tarocchi di Oswald Wirth, la carta del Diavolo non è solo un arcano maggiore: è la rockstar tossica della mistica medievale, l'invitato molesto alla festa dell'anima, quello che porta alcol di contrabbando e fa battute inappropriate durante la messa. Wirth ci regala un Diavolo che è un'opera d'arte indecente, un simbolo che sembra urlare: "Ehi, tu! Sì, proprio tu con la pretesa di purezza! Guarda dove ti gratti quando credi che nessuno ti veda".

Il Diavolo di Wirth non ha bisogno di presentazioni, anche se si presenta comunque con un sorriso da venditore di criptovalute e un fisico da bodybuilder andato a male. È circondato da due poveri cristi incatenati, che non sembrano nemmeno troppo infelici. Perché? Perché la prigione del Diavolo ha la forma di un buffet all-you-can-eat di istinti repressi. Non ti costringe, ti offre: vuoi sesso, potere, denaro, o una combinazione dei tre shakerata con ghiaccio e servita su un vassoio d'argento?

La cosa geniale, anzi, la cosa disgustosamente umana, è che Wirth ci mette davanti a uno specchio, ma lo sporca con le nostre stesse dita. Il Diavolo è la tua voce interna quando sbavi per il partner della tua amica o sogni di lanciare il tuo capo giù dalla finestra mentre sorridi durante il briefing. È la parte di te che conosce la verità e sceglie deliberatamente di far finta di niente, perché il peccato ha un buon retrogusto.

E non parliamo del simbolismo: quelle corna, quelle ali da pipistrello, quella torcia rovesciata... È come se qualcuno avesse disegnato un meme malvagio del Cristo, dicendo: "Ehi, ecco la tua redenzione alternativa, sorella, versione black metal". Ma il punto non è che il Diavolo sia malvagio. È che è necessario. Il Diavolo è l'inconveniente che ti sveglia nel bel mezzo della notte e ti costringe a confessare che il tuo concetto di "bene" è solo una coperta troppo corta.

In fondo, Wirth non ci sta dicendo "Attenzione al male". Ci sta dicendo: "Attenzione alle cazzate che racconti a te stessa per sembrare migliore". E allora, quando peschi il Diavolo nel tuo mazzo, non correre subito a fare una doccia d'incenso. Guardalo in faccia. Ridi se ci riesci. Perché l'unico vero inferno è passare la vita a fingere che non ti piaccia il fuoco.

VIZI E WIRTHÙ

Già solo il nome ti fa sentire il bisogno di accendere una candela, o almeno di controllare che il prete non sia appostato dietro l'angolo con l'acquasanta pronta. Ma rilassati, non è il Diavolo dei film horror, né Satana che ti fa firmare contratti col sangue in cambio di talento musicale. No, questo è il Diavolo da salotto esoterico, quello che fuma sigari cubani mentre ti guarda vivere nel tuo piccolo inferno personale fatto di gelosia, sesso insoddisfacente e storie d'amore che sembrano scritte da uno sceneggiatore depresso.

Oswald Wirth lo rappresenta come il Grande Tentatore, certo, ma anche come lo specchio sudicio in cui vedi riflessa tutta la tua porcheria interiore. E quando questa carta salta fuori in una lettura amorosa, beh, è come se ti dicesse: "Brava, complimenti, hai fatto tombola col karma!"

Nel campo dell'amore, il Diavolo è l'ospite indesiderato che però tutti lasciano entrare perché ha portato lo champagne. È l'attrazione fisica che ti acceca al punto che ti svegli a casa sua e ti chiedi perché ci siano sei gatti e un poster di Marilyn Manson sopra il letto. È quella relazione dove pensi di essere innamorata, ma in realtà sei solo in ostaggio del tuo ego in mutande di pizzo.

E poi c'è la dipendenza. Ah, quella dolce, dolcissima tossicodipendenza emotiva, dove lui o lei ti tratta come l'ultimo pezzo di sushi avanzato a fine serata, e tu ancora speri in un messaggio. Il Diavolo ti guarda e sghignazza: "Avanti, dimmi ancora che è solo una fase e che in fondo ti rispetta. Dai, fammi ridere".

Ma non è solo una carta che dice "stai in una relazione tossica". No, il Diavolo è più raffinato. Ti fa capire che forse, ma solo forse, il problema non è l'altro. Forse sei tu che sei affascinata dal dramma come una falena dal neon di un fast food. Forse ti eccita più l'idea di redimere un bastardo che quella di stare con qualcuno che ti ama davvero. In quel caso, benvenuta nell'inferno auto-costruito, dove le catene che ti legano sono fatte di messaggi vocali lunghi tre minuti e sogni di cambiamenti che non arrivano mai.

Quindi sì, se peschi il Diavolo parlando d'amore, non correre subito a fare il bagno nell'acquasanta. Ma magari chiediti se stai facendo sesso con la persona o con le tue proiezioni adolescenziali.