TAROCCHI

L'EREMITA

Un tizio con la lanterna che sembra uscito da un rave spirituale in montagna ma che invece è lì, serio come un guru in pensione, a farsi strada nel buio con l'aria di chi ha finalmente capito che l'amore non è roba da luci stroboscopiche e frasi da Baci Perugina. No, qui siamo nel regno del silenzio, del passo lento, di chi non ha paura di guardarsi dentro anche se dentro c'è un casino che nemmeno Freud avrebbe voglia di esplorare.

Quello che tiene in mano non è un bastone da passeggio per vecchietti new age, ma un simbolo bello tosto: una guida, un appoggio, il sostegno che ti serve quando la sbornia dell'infatuazione è finita e rimani tu, la tua ombra, e una relazione che ti guarda stortə  chiedendoti "e adesso che facciamo?". E lì, amicə miə , non servono le playlist su Spotify o le citazioni da Instagram. Serve ascolto. Quello vero, quello scomodo.

E la lanterna? Oh, la lanterna. Non è una di quelle lucine da giardino che metti per fare atmosfera a cena. Quella roba lì contiene una stella a sei punte, roba mistica, roba che ti dice "Basta con le illusioni, andiamo a vedere cosa c'è davvero sotto il tappeto delle emozioni". Vuoi una relazione che duri? Allora piantala di cercare la magia nelle farfalle nello stomaco. Quelle muoiono dopo tre giorni. La verità, invece, quella scotta ma resta.

E poi c'è il paesaggio. Mica il tramonto su Bali o la passeggiata a Parigi. No, qui siamo nel deserto dell'anima, tra rocce e silenzio. Il che vuol dire: taglia via il superfluo, smonta le favole, smettila di voler tutto e subito. Quello che conta, lo costruisci nell'essenziale. Che è come dire: l'amore vero non ha bisogno di effetti speciali, ma di verità nuda, magari un po' spettinata, ma sincera.

Insomma, l'Eremita in amore non ti urla "Ti amo!" sotto casa alle tre di notte. Ti sussurra: "Ci sono. Ma prima voglio sapere chi sei davvero." E fidati, se reggi quello sguardo, allora forse, ma forse, stai facendo sul serio.

La prossima volta che l'Eremita sbuca fuori in una lettura d'amore, non siate tristi. Forse è solo un invito a fare un po' di introspezione prima di lanciarvi nell'ennesima storia che vi lascia con più domande che risposte. O magari è solo un modo elegante che l'universo ha per dirvi: "State lontani dalle app di incontri". E, credetemi, a volte è la scelta migliore.