
TAROCCHI
LA FORZA
Amici miei, parliamo della carta della Forza, quella con la donna che accarezza la mascella di un leone come se fosse un barboncino da salotto. E già qui la cosa puzza. Perché sai cosa c'è di più inquietante di un leone affettuoso? Una signora in gonnella che lo doma senza manco sudare, senza frusta, senza museruola, solo con un sorriso da pubblicità del Prozac.
Oswald Wirth, il vecchio massone mistico, ce l'ha messa tutta per far sembrare questa scena una cosa normale. Ma guarda bene: la Forza non è la tipa da palestra che ti solleva un bilanciere con un sopracciglio, no. È la calma olimpica del controllo interiore, la padronanza della pulsione, la gentilezza che schiaccia la brutalità con il solo peso dell'equilibrio emotivo. In pratica, è la zia spirituale che ti spiega come fare pace con il tuo inconscio mentre stai ancora urlando contro la fotocopiatrice.
Il simbolismo è denso come un bicchiere di bourbon alle tre del mattino. Il cappello a forma di otto rovesciato, quel bel simbolino dell'infinito sopra la testa della ragazza, ti urla in faccia: "Caro mio, questa roba non è forza bruta, è l'eterno dominio della mente sul caos". E il leone? Simbolo degli istinti, certo. Del desiderio. Della fame. Della libido. Del "mordo tutto quello che si muove". Ma questo leone, sotto la carezza di Madame Forza, pare più un ex rockettaro in fase zen che una fiera. Sta lì con l'aria da: "Okay, adesso meditiamo e poi beviamo una tisana".
E mentre tu, povera diavola, cerchi la "forza" nel caffè doppio e nella playlist motivazionale, questa carta ti dice: "La vera forza? È quando riesci a non rispondere al messaggio del tuo ex. Tre volte di fila". Il problema è che ci siamo fatti fregare dal concetto moderno di forza. Palestra, soldi, follower, la voce più grossa nei commenti. Ma Wirth, quel vecchio alchimista con la barba da mago del fantasy, ci lascia questa carta come una bomba silenziosa. È la forza che non alza la voce, ma ti guarda dritto negli occhi finché tu non abbassi lo sguardo.
E sai qual è la vera beffa? Che la carta della Forza viene subito dopo il Carro. Il Carro, capisci? L'ego trionfante che sfreccia tra le stelle. E subito dopo, bam! Arriva la signorina con la tunica e il leone zen. Come a dire: "Va bene il successo, bello. Ma se non sai tenerti a freno quando ti fregano il parcheggio, non durerà".
Quindi la prossima volta che peschi la Forza, non pensare che ti stia dicendo "vai e spacca tutto". No. Ti sta dicendo: "Siediti, chiudi gli occhi, e impara a non diventare il tuo stesso leone". E se ci riesci, sei più tosto di Schwarzenegger con l'illuminazione di Buddha.

VIZI E WIRTHÙ
L'amore è una bestia. Non una creatura mitologica elegante come un unicorno, ma una belva sudata, muscolosa e leggermente ubriaca, tipo leone da bar alle tre del mattino. Ed è proprio un leone che troviamo nella carta della Forza, ma non un leone da safari. No. Questo è un leone simbolico, una creatura che rappresenta gli istinti, i desideri, la fame, quella fame che non ti fa dormire, che ti fa scrivere messaggi a mezzanotte e un quarto, tipo "pensavo a te" quando sai benissimo che è solo amore-bisogno.
La donna nella carta — elegante, composta, con un cappello da cartomante chic e lo sguardo da chi ne ha viste abbastanza — tiene la bocca del leone aperta con una calma da psicoterapeuta sotto benzodiazepine. Non lo forza, non lo violenta. Non urla: "TI AMO, CAPISCI?!" come una telenovela messicana. No, lo guarda, lo capisce. E il leone? Si lascia fare. Sta lì, un po' domato, un po' confuso, come un ex che si presenta al tuo compleanno "per caso".
Questa carta non parla di muscoli, parla di controllo. Ma non quello tossico, quello sexy. Quello che ti fa dire: "Sì, potrei chiamarlo. Ma non lo faccio. Perché io valgo". È la forza di chi non ha bisogno di dimostrare niente, perché ha già vinto — contro se stessa, prima di tutto.
Il simbolismo è chiaro: l'infinito sopra la testa della donna è il segno dell'eterno ritorno dell'amore che, guarda caso, è sempre lo stesso copione con attori diversi. Hai mai notato che finisci con lo stesso tipo di persona ogni volta? Brava, benvenuta nella giostra cosmica dell'illusione affettiva. E lei, questa sacerdotessa del "no grazie", ci insegna che l'amore non si doma col guinzaglio, ma col rispetto, con la pazienza, con quella forza interiore che non ha bisogno di frustare nessuno per sentirsi potente.
Wirth, con quella sua estetica da alchimista esistenziale, ci regala una carta dove l'amore è una lotta che si vince non lottando. È il judo dell'anima. È il "non ti blocco su WhatsApp perché ho già bloccato il bisogno di cercarti".
La Forza è quella roba che ti fa guardare negli occhi il desiderio e dirgli: "Siediti. Parliamone. Ma non ti illudere, non è detto che finisci nel mio letto". È l'ironia del cuore che si è rotto, si è ricucito da solo e adesso ride guardando gli altri inciampare dove lui ha già costruito un ponte.
In amore, la Forza non è tenere duro. È sapere quando lasciare andare. Ma farlo con stile. Magari con un cappello bizzarro e un leone come pet therapy.
