
TAROCCHI
LA LUNA
La carta della Luna nei tarocchi di Oswald Wirth è un po' come quella ragazza misteriosa che ti guarda di sbieco in un bar bohémien mentre parli di Jung senza sapere davvero chi fosse. È il simbolo dell'intuito, certo, ma anche della menzogna, dell'illusione, e di quel meraviglioso momento in cui ti rendi conto che stai parlando da sola, e stai pure avendo torto.
Wirth, questo bel tipo con la barba da alchimista del XIX secolo, ci propone una Luna che non è la romantica sfera che ispira poesie e licantropi con problemi di gestione della rabbia. No, la sua Luna è una lampada a olio cosmica che fa sembrare le ombre più intelligenti della realtà. E tu ci credi pure, perché ammettiamolo: è molto più sexy innamorarsi di un'ombra che pagare le bollette.
Sulla carta ci sono due cani, o lupi, che ululano come se sapessero qualcosa che noi non sappiamo. Probabilmente lo sanno davvero. Magari sono lì da secoli a osservare l'umanità convincersi che il proprio ex tornerà, che l'omeopatia funzioni e che i tarocchi siano solo un gioco. C'è anche un granchio che esce dall'acqua, l'animaletto più indeciso della storia: non si sa se stia andando verso la terra, verso la luna o verso il bar più vicino. È il simbolo perfetto dell'inconscio: umido, silenzioso e pieno di chele.
La Luna di Wirth non ti dice la verità. Ti sussurra qualcosa di seducente e poi si gira dall'altra parte a fumarsi una sigaretta francese. È l'illusione della spiritualità new age, quella che ti promette di farti ritrovare la vera te e invece ti fa solo spendere 300 euro in cristalli e incensi. È la carta che ti mostra che il tuo terzo occhio ha bisogno di occhiali.
Eppure c'è qualcosa di tremendamente umano in tutto questo. La paura del buio, la voglia di trovare un senso dove non ce n'è, l'inclinazione naturale a credere che dietro ogni cosa ci sia un messaggio segreto, tipo i biscotti della fortuna ma scritti da Kafka. La Luna è quella parte di te che sa che sta sbagliando strada ma continua a camminare perché ormai ha iniziato.
E quindi la guardi, questa carta, e pensi: forse non capisco cosa voglia dire, ma mi ci riconosco. Un po' persa, un po' poetica, un po' completamente fuori di testa. Proprio come te.

VIZI E WIRTHÙ
Non è quella carta sexy che tiri su quando vuoi sentirti dire che l'amore della tua vita è dietro l'angolo con un mazzo di fiori e un mutuo già approvato. No. La Luna è la carta che ti guarda storto, ti strizza l'occhio, e poi ti scaraventa nell'abisso delle tue illusioni sentimentali con un sorrisetto da clown maniaco.
Oswald Wirth ci ha messo l'anima nel cercare di portare un po' di decoro esoterico in mezzo a questo pantano di simbolismi, ma anche lui, con tutta la sua simbologia alchemica e il suo amore per le geometrie occulte, con la Luna non poteva fare molto. La Luna nei tarocchi è come il messaggio lasciato dal tuo ex alle tre del mattino: inquietante, confuso e sicuramente dettato da un'intossicazione emotiva.
In amore, la Luna è il grande inganno. È quel momento in cui credi che quella persona sia diversa, che questa volta è quella giusta, che sì, ha risposto dopo tre giorni ma forse era solo molto impegnato a meditare sotto una piramide di rame. La Luna è il filtro di Instagram dei sentimenti: tutto sembra più bello finché non spegni il telefono e ti accorgi che hai scritto a un narcisista patologico con la foto profilo di un cucciolo di alpaca.
E Wirth? Lui ci mette i due cani che ululano alla Luna, il crostaceo che esce dall'acqua (o ci sta tornando? Freud, fatti avanti), e la strada che si perde tra due torri. Simboli, certo. Ma la verità è che la Luna è la carta dell'amore quando l'amore non ti ama più ma non ha ancora fatto i bagagli. È quel limbo in cui pensi: "Mi ama o mi sta usando come cuscinetto emotivo fino alla prossima sbandata?"
Non c'è chiarezza nella Luna, solo riflessi, proiezioni, ombre. È la carta dei "ti amo" non detti, dei "non è il momento giusto", dei "non sei tu, sono io... e anche la mia ex, e il mio terapeuta, e forse anche Saturno in quadratura con la mia capacità di essere onesto".
Quindi la prossima volta che peschi la Luna chiedendoti se dovresti mandare quel messaggio alle due di notte, fermati. Respira. E ricordati: quando l'amore è sotto il segno della Luna, l'unica cosa chiara è che dovresti cambiare serratura e numero di telefono.
Ti amo anch'io, ma da lontano.
