
TAROCCHI
IL MONDO
Una roba che, se la vedi da fuori, sembra l'ultima pagina di un fumetto psichedelico scritto da un alchimista sotto acido. Ma è proprio quella la fine della corsa, baby. Hai fatto il giro dell'oca, ti sei presa tutti i colpi della vita in faccia – bastoni, spade, coppe e denari – e ora eccoti lì, in mutande metafisiche, davanti alla carta numero 21: il Mondo. E se pensi che sia il momento del relax, sbagli di grosso. È il gran finale, sì, ma in stile Broadway mistico, con tanto di orchestra esoterica.
La carta è un delirio simmetrico. Al centro, una donna danzante dentro una mandorla mistica (o un preservativo cosmico?) ma è solo il simbolo della nascita del divino nel mondo materiale. Bella lì. La tipa è nuda – certo che è nuda, siamo alla Verità ultima – e regge in mano due bacchette. Due, come i gemelli, come le dualità che finalmente hai imparato a non combattere ma a ballarci insieme. "Non è finita finché puoi ancor danzare" sembra dire con uno sguardo tra l'estasi e il sarcasmo.
Intorno a lei ci sono il toro, il leone, l'aquila e l'angelo. Non è un barbecue dell'Apocalisse, tranquilla, sono i segni fissi dello zodiaco, gli archetipi eterni che si fanno selfie con l'infinito da millenni. Roba da fare impallidire la Marvel. E no, non sono lì per fare scena. Sono i pilastri della realtà, i quattro punti cardinali dell'essere, i simboli dell'equilibrio raggiunto. "Benvenuta nel centro del tuo casino", sembrano dire, "ci siamo anche noi, i tuoi spiriti guida.
Il bello è che questa carta, nell'iconografia di Wirth, non è solo un finale: è una soglia. E qui viene il colpo di teatro, quello da lasciare il pubblico a bocca aperta come dopo una battuta sulla religione in un locale pieno di preti. Il Mondo non ti dice "Brava, hai finito". Ti dice "Adesso comincia davvero". Perché Wirth, massone con l'hobby dell'occulto, non era uno che la mandava a dire. Ogni simbolo è un dito medio sollevato contro la banalità del pensiero unico.
La danzatrice, poi, non è mica lì per farsi guardare. È l'anima, è Sophia, è la Conoscenza che ti fa una linguaccia e ti invita a ballare sulla tomba dell'ignoranza. Non c'è traguardo, c'è solo un nuovo modo di girare il vinile cosmico. È come se ti dicesse: "Hai capito qualcosa? Brava. Adesso dimenticala e ricomincia. Ma fallo con stile."
E il numero 21, poi. Tre volte sette. Il sette, numero della perfezione, moltiplicato per sé stesso e poi ancora di più. È come dire che hai fatto bingo in una tombola mistica e adesso puoi scegliere se goderti il premio o bruciarlo per vedere cosa succede dopo.
Quindi sì, il Mondo è una carta positiva, certo. Ma solo se sei disposta a capire che la fine è un'altra illusione, e che il vero viaggio è nel momento in cui smetti di chiederti "Dove sto andando?" e cominci a goderti il fatto che ci sei. Che danzi. Che vedi i mostri e gli dei e li saluti con un sorriso sarcastico. Perché in fondo, tutta questa baracca – il mondo, i tarocchi, la vita – è solo un enorme spettacolo e tu sei l'attrice comica che deve fare ridere Dio.

VIZI E WIRTHÙ
La donna nuda al centro, dentro una mandorla cosmica, con in giro un bestiario: l'angelo, l'aquila, il leone e il toro. Sembra la pubblicità di un festival di yoga gestito da ex hippy con un podcast sulla respirazione consapevole, e invece è uno dei simboli più densi del mazzo. Ma cosa succede quando questa carta si mette il rossetto rosso e parla d'amore?
Ecco la verità: la carta del Mondo in amore è il colpo di scena finale, la danza nuda davanti allo specchio quando finalmente dici "Eccolo, il mio io intero", e il tuo partner non scappa urlando. Se esce in una lettura amorosa, ti sta dicendo che potresti aver trovato qualcuno che non solo regge il tuo caos, ma ci balla anche sopra e si diverte con te. Wow!
Oswald Wirth ha fatto della carta del Mondo una vera scena da varietà mistico. La figura centrale, questa danzatrice nuda, non è lì per eccitarti. È lì per dirti: "L'amore vero arriva quando ti togli tutte le maschere e resti lì, nudo e crudo come un sushi su un vassoio di cristallo." La nudità qui è rivelazione, non seduzione. Non stai vendendo nulla, stai mostrando tutto.
E poi ci sono i quattro simboli degli evangelisti, dei quattro elementi, delle quattro stagioni, delle quattro rotture sentimentali che ti hanno fatto piangere guardando commedie romantiche di serie B. Sono lì a dire: "Guarda che se sei qui, non ci sei arrivata per caso. Hai fatto il giro dell'inferno e adesso balli tra le stelle."
Ma attenzione: il Mondo non è il matrimonio, non è il "vissero felici e contenti", e nemmeno quel selfie di coppia con i filtri a cuoricini. È piuttosto quel momento in cui due persone si guardano e dicono: "Ok, siamo interi da soli, ma insieme spacchiamo il cosmo". È l'unione che nasce quando non si ha più bisogno dell'altro, ma si sceglie comunque di restare.
Ironico, no? Passi la vita a cercare qualcuno che ti completi, poi il Mondo ti dice che sei già completo e che l'amore vero è tra completi, non tra disperati.
Ecco il punto: se stai aspettando che qualcuno ti salvi, questa carta ti ride in faccia. Ti mostra un amore che non ha bisogno di stampelle, un amore che danza, che gira, che si evolve, che ti fa dire: "Ma guarda un po', ho smesso di cercare e ho trovato."
Perché in fondo, l'amore secondo la carta del Mondo non è una destinazione. È il palco dove finalmente sei te stessa, e qualcuno ti applaude senza chiederti di cambiare copione.
