
TAROCCHI
IL MAGO

Te lo immagini, con quella posa da "Io sono il tramite tra il cielo e la terra", una mano su, una giù, come se stesse ordinando un caffè doppio e invocando lo Spirito Santo nello stesso momento. Un tipo che ti dice: "Guarda che la magia non è roba da Hogwarts, è roba seria. È alchimia interiore, è trasformare la tua vita amorosa da sit-com fallita a film d'autore".
Davanti a lui, sul tavolo – perché ogni Mago ha bisogno di una scenografia decente – ci sono i quattro simboli dei tarocchi: coppe, spade, bastoni e denari. Non sono solo attrezzi da prestigiatore. No, fratello mio, sono gli strumenti per costruire una relazione che non faccia acqua da tutte le parti. Le coppe? Emozioni. Le spade? Comunicazione. I bastoni? Passione, e non solo in camera da letto, ma anche nel decidere di andare insieme a prendere quel mutuo da pagare in trent'anni. E i denari? Il lato pratico, tipo chi butta la spazzatura e chi chiama l'idraulico.
Poi c'è quel simbolo dell'infinito sopra la testa, un otto rovesciato che ti guarda e ti dice: "Oh, qui c'è energia che non finisce mai, mica la batteria dell'iPhone". È una promessa sottintesa: l'amore può durare, ma devi sapere cosa cavolo stai facendo. Devi incanalarlo, come l'acqua del rubinetto: se non hai le tubature giuste, ti allaga tutto.
E poi, giù ai piedi del Mago, che ti trovi? Fiori. Rose rosse, gigli bianchi. Non è un mazzo da San Valentino, eh. Sono il simbolo di un amore che può essere allo stesso tempo carnale e celestiale, roba da peccatori e santi insieme, senza che uno debba chiedere scusa all'altro. Un'unione vera, dove puoi parlare del senso della vita e poi litigare per il telecomando, ma sempre con rispetto.
Il Mago, alla fine, ti guarda negli occhi – e non con lo sguardo finto profondo da life coach su Instagram – e ti dice: "Hai un potere enorme tra le mani, non buttarlo via con storielle da bar o relazioni da tre messaggi su WhatsApp e poi ghosting. È il momento in cui puoi trasformare un incontro in qualcosa di sacro. Ma serve volontà, chiarezza, e soprattutto, la voglia di essere autenticə".
Ecco cos'è il Mago nei tarocchi. Non un ciarlatano da circo, ma un promemoria vivente che l'amore, quello vero, non si improvvisa: si crea, si plasma, si mantiene. E se non sei prontə, allora stai solo facendo finta di giocare alla vita.

L'energia sessuale del Mago è quel fuoco che sale lungo la schiena quando fai le cose per bene, è il piacere che ti avvolge, l'up and down, la kundalini che si muove come una ballerina esotica dentro di te, e se sai come guidarla, boom, ti porta dritto a un orgasmo divino. Ma se non la sai gestire, finisci come chi si perde dopo troppi drink: confusione, frustrazione, e nessuno che ti voglia più nel letto.