
TAROCCHI
IL PAPA

Il Papa, questo gran cerimoniere in abiti tanto sontuosi da far impallidire anche un parrucchiere di Las Vegas, se ne sta lì, impalato tra due colonne come se fossero i paletti morali dell'universo. Ma non è solo un cosplay da Vaticano, no. È la personificazione dell'autorità morale, un monumento vivente alla connessione tra il cielo e la burocrazia divina.
In amore? Non si parla mica di Tinder e cuoricini. Qui si gioca a carte scoperte con l'anima. L'amore, sotto lo sguardo severo di Sua Santità Tarotica, è una faccenda seria, roba da testimoni e promesse che non scadono con l'abbonamento mensile. È tutto un costruire sulle fondamenta dei valori condivisi, come se due esseri umani potessero davvero sintonizzarsi su un'unica frequenza senza che uno dei due perda il segnale.
E quella triplice corona sulla sua testa? Non è solo un cappello ridicolmente complicato. No, quella è l'antenna satellitare che sintonizza corpo, mente e spirito. Una specie di decoder cosmico che ti dice: "Se non vi connettete su tutti e tre i piani, è meglio che restiate amici su Facebook".
Ai piedi del Papa ci sono due discepoli inginocchiati. Non è fetish, è allegoria. Rappresentano la scuola dell'amore, la lezione continua, la condivisione delle esperienze. Una specie di TED Talk sentimentale, solo con più incenso e meno PowerPoint. La relazione benedetta, qui, è quella che cresce imparando, sbagliando, cadendo insieme e, se va bene, rialzandosi nello stesso tempo.
E poi quel gesto con la mano: due dita su, due giù. Non è un segnale per l'autobus. È il Wi-Fi spirituale tra il divino e l'umano. In chiave amorosa? Beh, è l'indizio che una relazione può – e forse deve – aspirare a qualcosa di più alto, di più grande del solito scambio di messaggi notturni.
Il Papa nei tarocchi, insomma, non è il solito rompiballe moralista. È l'eco di un amore che si costruisce col martello della fiducia, il cemento dell'impegno e l'architettura dei valori comuni. E se ci vedi dentro un matrimonio, una benedizione o una scelta d'amore ispirata, beh, congratulazioni: stai parlando la sua lingua.

Quando pensiamo alla rappresentazione del Papa in relazione all'amore, la prima cosa che ci viene in mente è: "Vuoi davvero che qualcuno dica a te come amare? No, vero?". Eppure, in ogni relazione, c'è sempre qualcuno che sta in piedi e qualcuno che si inginocchia.